In questo periodo dell’anno puntualmente la pelle tende a diventare opaca, ingrigita o addirittura desquamata, anche dopo averle dedicato una certa attenzione durante l’esposizione al sole.

Perché succede?

Nei mesi estivi la pelle esposta al sole si difende: non solo aumenta la produzione di melanina donandoci un’abbronzatura dorata, ma si ispessisce per limitare la penetrazione dei rggi UV. Le alte temperature, il vento e l’aria condizionata contribuiscono poi ad una graduale disidratazione. Per questo a fine estate la cute tende a diventare sempre più opaca. E abbondare con la crema idratante aiuta, ma non è risolutivo!

La soluzione per avere subito una pelle più idratata, morbida e luminosa è solo una: l’esfoliazione.
Niente paura, lo scrub non porta via l’abbronzatura, anzi, eliminando impurità e cellule morte, la mette in risalto e la fa durare più a lungo!

I benefici dell’esfoliazione sono innumerevoli tutto l’anno: il peeling chimico delicato con Physio-peel è certamente da preferire per la sua efficacia sull’aging, le macchie, l’acne e per il suo effetto levigante e uniformante, ma in estate potrebbe essere fotosensibilizzante ed è quindi assolutamente da preferire lo scrub meccanico.

Il problema di molti scrub, però, soprattutto quelli a base di granuli vegetali o particelle irregolari, è che possono causare microlesioni, arrossamenti e infiammazioni a livello cutaneo e seccare ulteriormente la pelle. E’ quindi importante scegliere un prodotto che non aggredisca la cute e che, esfoliando, doni subito emollienza e idratazione.

Ma, ammesso di trovarne uno con queste caratteristiche, ha senso comprare l’ennesimo prodotto skincare per un periodo dell’anno così breve? Ogni prodotto che aggiungi alla tua skincare consuma risorse, packaging, trasporto, emissioni!
Per questo abbiamo deciso di non realizzare prodotti nuovi se non è realmente necessario, preferendo creare formulazioni multitasking che possano trasformarsi a seconda delle nostre esigenze.

Olio-gel detergente Baby da detergente emolliente delicato per tutta la famiglia può diventare in un attimo in uno scrub, anzi, il miglior scrub per la tua pelle perchè al contempo:

  • elimina lo strato più superficiale di cellule morte e quindi la pelle secca e opaca
  • dona un fantastico effetto emolliente e idratante.

Come trasformare Olio-gel detergente Baby nel miglior scrub per la tua pelle?

  1. Metti in una scodellina 5-6 puff di Olio-gel detergente baby
  2. Aggiungi un cucchiaino di zucchero (di canna o normale) e mescola
  3. Entra in doccia senza aprire il getto dell’acqua e massaggia il composto sulle gambe e il resto del corpo
  4. Risciacqua continuando a massaggiare con movimenti circolari: olio-gel si trasformerà in un morbido latte facilmente risciacquabile

Perchè questo scrub è così efficace?

Perché all’azione detergente emolliente di Olio-gel detergente Baby si aggiunge quella dello zucchero che non ha solo un’azione meccanica esfoliante, ma, massaggiato sulla pelle, tende a sciogliersi in superficie e quindi esercita la sua potente azione idratante mentre si smussano gli spigoli evitando microlesioni e arrossamenti!

Che aspetti? Inizia subito con questo scrub 1-2 volte a settimana: dona subito una nuova luce alla tua pelle!


Mai andare a letto truccate! Dal dermatologo alla beauty influencer ormai ce lo sentiamo dire ogni giorno. Ma a volte siamo talmente stanche che la tentazione di rimandare è fortissima. Per fortuna ci sono le salviettine, basta una passata e sei pronta. Oppure c’è la tua pratica acqua micellare, ne versi un pochino su 2-3 dischetti di cotone, passi su tutto il viso e via! E’ un’abitudine, lo fai senza nemmeno pensarci, ma che fine fanno salviettine e dischetti di cotone usa e getta?

Le salviette struccanti contengono poliestere, fibre di rayon e polipropilene e in più sono spesso imbevute di tensioattivi aggressivi e alcool. Oltre a non essere efficaci nella rimozione delle impurità e a favorire irritazioni e pori ostruiti, sono rifiuti da destinare alla frazione indifferenziata e NON possono essere riciclate in alcun modo. Per decomporsi impiegano fino a 100 anni e se gettate nel gabinetto possono causare danni gravissimi agli ecosistemi marini.

Meglio allora i dischetti in cotone, penserai, almeno è una fibra naturale. Ma quelli usa e getta, per diventare idonei all’uso medico e cosmetico, sono trattati con soluzioni alcaline e sottoposti a un processo di sbiancamento che non li rende smaltibili nella frazione umida.
Il loro tempo di vita è meno di un minuto prima di essere gettati nella spazzatura e l’utilizzo di soli 2/3 dischetti o salviettine al giorno corrisponde a 730/1095 gettati in un anno. Se a questo aggiungi l’enorme consumo di acqua necessaria per la coltivazione del cotone, i trattamenti chimici e le loro confezioni di plastica, puoi facilmente concludere che dischetti e salviettine usa e getta sono da eliminare dalla nostra skincare routine.

Già, ma poi come mi strucco?

Iniziare ad usare i dischetti struccanti lavabili e riutilizzabili significa fare la differenza: per la pelle, per il conto in banca, ma soprattutto per il pianeta.
Si possono lavare a mano o in lavatrice e durano anni. Volendo si possono anche realizzare in casa, ritagliandoli da vecchi asciugamani. Lo strofinamento con un normale panno di spugna, però, potrebbe aggredire eccessivamente la pelle.
Per questo abbiamo fatto una lunga e accurata ricerca per individuare un prodotto che garantisse al contempo massima efficacia, delicatezza e sostenibilità. Dalla collaborazione con il laboratorio artigianale Elbidesign è nato Pad “velluto” con un lato in morbidissimo velluto di cotone bio GOTS, ideale per gli occhi e le pelli più sensibili, e un lato in bambù Oeko-tex per tutti i tipi di pelle e per agevolare la pulizia nella zona T (fronte, naso, mento).
Il bambù è una pianta che cresce molto velocemente, è infestante per cui non richiede l’uso di pesticidi, necessita di meno acqua rispetto ad altre piante e consuma mediamente il 30% in più di anidride carbonica!
Ma pad velluto ha anche una caratteristica del tutto unica: in tutti i dischetti lavabili testati il tessuto tendeva ad indurirsi già dopo i primi lavaggi e quindi risultava molto meno morbido sulla pelle. Pad velluto invece è l’unico che ha dimostrato di mantenere la morbidezza anche dopo molti lavaggi.

Però costano molto di più dei dischetti usa e getta!

Sicuro? Facciamo due conti: Pad velluto ha una superficie maggiore rispetto ad un dischetto tradizionale per cui ne bastano 1, massimo 2 al giorno. Quindi con 4 pad ne avrai sempre di asciutti e puliti sia che li lavi velocemente con un po’ di sapone subito dopo averli usati, sia quando quella sera sarai troppo stanca e non avrai voglia di lavarli subito. Spesa totale: 24 euro.
Una confezione di 80 dischetti costa mediamente 2 euro, se in un anno ne consumi 800 già in 2 anni avrai speso 40 euro, quasi il doppio del costo dei 4 pad riutilizzabili! Se al costo economico aggiungi anche quello ambientale non potrai che passare anche tu ad una skincare ancora più sostenibile!


Le pubblicità ci raccontano cosmetici miracolosi pieni di principi attivi che penetrano immediatamente nella pelle eliminando ogni inestetismo. C’è però anche chi dice l’esatto opposto: gli attivi cosmetici restano in superficie, non penetrano nella pelle e quindi non funzionano.
A chi dobbiamo credere? A nessuno, solo ragionare.

Partiamo con il chiarire che la pelle, soprattutto quando è in piena salute, non è una struttura facilmente permeabile perché, fortunatamente, ha una funzione barriera. Questa da un lato impedisce l’eccessiva perdita d’acqua verso l’esterno e dall’altro limita il passaggio di patogeni e sostanze estranee verso l’interno. Tuttavia non si tratta di una barriera totalmente impermeabile: basti pensare che l’assorbimento attraverso la cute è una delle tre possibili vie di ingresso delle sostanze nel nostro organismo, insieme all’ingestione e all’inalazione.

L’assorbimento percutaneo, cioè la capacità di un principio attivo di diffondere attraverso la pelle, è, ad esempio, il meccanismo che sfruttano i farmaci ad uso topico come gel, pomate, cerotti transdermici, ma anche le sostanze tossiche a cui potremmo essere esposti accidentalmente: solventi, detersivi, sostanze acide, alcaline oppure componenti di oli essenziali (molecole molto piccole e leggere capaci di attraversare la barriera cutanea).

Veniamo quindi ai nostri cosmetici.

Prima di credere ai mirabolanti effetti raccontati dalle pubblicità o prima di affermare che un principio attivo non è efficace perché non penetra, bisogna necessariamente farsi delle domande. Qual è l’azione desiderata? E quindi qual è il livello di assorbimento ottimale?
Esistono infatti diversi livelli di diffusione delle sostanze nei diversi strati della pelle.

  1. Possono distribuirsi nello strato corneo, la parte più esterna dell’epidermide. Già questo livello d’azione è estremamente importante perché fornisce idratazione e protezione alla cute e aiuta a ridurre la perdita d’acqua, contribuendo a migliorare l’aspetto generale della pelle.
  2. Possono superare lo strato più esterno fino alla parte centrale dell’epidermide (strato granuloso). E’ qui che agiscono ad esempio le sostanze umettanti che attirano l’acqua dall’ambiente dando alla pelle un aspetto più elastico.
  3. Possono raggiungere gli strati più profondi dell’epidermide, cosa possibile solo per alcuni attivi di piccole dimensioni opportunamente veicolati.

Il livello di assorbimento, quindi, dipende principalmente:

  • dalla funzione del cosmetico: un prodotto solare, una pasta all’ossido di zinco o un fondotinta sono pensati per restare in superficie, proprio per la loro funzione protettiva o decorativa;
  • dalla formulazione del cosmetico, cioè dalla scelta dei principi attivi, dei sistemi che veicolano il principio attivo e dalla presenza o meno di sostanze capaci di potenziarne l’assorbimento.

In generale le caratteristiche che rendono più probabile la penetrazione delle sostanze sono:

  • un basso peso molecolare: sostanze di piccole dimensioni (500-1000 Dalton);
  • affinità ai lipidi della pelle: sostanze solubili in olio (es. vitamina A, E, D ecc.);
  • stato fluido a temperatura ambiente;
  • punto di ebollizione basso;
  • struttura molecolare semplice (non troppo “ingombranti”).

E’ possibile favorire l’assorbimento cutaneo dei cosmetici?

Si, ecco alcune utili strategie:

  1. applica sempre il siero o la crema dopo un’accurata detersione della pelle: i lipidi estranei presenti sulla cute verranno rimossi così che lo strato corneo risulterà meno coeso e i principi attivi troveranno meno resistenza per essere assorbite.
  2. Se non hai la pelle sensibile, fai un peeling delicato 1-2 volte alla settimana: aiuterà ad eliminare il sottile strato di cellule morte superficiali e le sostanze attive saranno assorbite più facilmente
  3. idrata adeguatamente la pelle: più è idratata, maggiore è la probabilità di penetrazione del cosmetico;
  4. sii costante: applica il prodotto secondo le indicazioni per mantenere adeguata la quantità di sostanza applicata e quindi la probabilità che questa venga assorbita dalla cute;
  5. molto può dipendere anche dalla formulazione del prodotto cosmetico: la presenza di sostanze come esfolianti, fluidificanti della matrice lipidica superficiale (lipidi ed esteri lipidici), umettanti, emulsionanti e carrier come liposomi, fitosomi e nanosomi possono favorire l’assorbimento dell’attivo.

Quindi i migliori cosmetici sono quelli che penetrano di più nella pelle?

Dipende.

Non sempre è necessario che i principi attivi penetrino in profondità: per mantenere la cute in salute ed equilibrio è fondamentale migliorarne l’idratazione, obiettivo che si raggiunge potenziando la funzione del film idrolipidico di superficie.
In altri casi, come per i prodotti anti-aging, è possibile potenziare l’efficacia attraverso un maggior assorbimento. Bisogna però fare molta attenzione ad un aspetto: tanto più il sistema veicola principi attivi in profondità, tanto più bisogna essere certi che il cosmetico abbia un ottimo profilo tossicologico.

  1. Se il veicolo che fa penetrare l’attivo ha un pessimo profilo tossicologico, il fatto che penetri di più comporta inevitabilmente maggiori rischi per la salute;
  2. se aumenta la penetrazione di un principio attivo, aumenta anche l’esposizione ad esso per cui anche la valutazione della sicurezza deve tenerne conto;
  3. Le sostanze che aumentano la permeabilità cutanea potrebbero indebolire la funzione barriera e quindi rendere la pelle più vulnerabile alle sostanze tossiche non più adeguatamente “respinte” dalla cute. Di conseguenza aumenterebbero anche le problematiche relative alla tossicità ed al potenziale irritativo degli attivi cosmetici e dei veicoli in cui sono formulati.

Formulare un cosmetico, quindi, non è come fare una torta.
In cosmetica, spesso, la somma non fa il totale, né in termini di efficacia né in termini di sicurezza.


La pelle è l’organo che ci separa dall’ambiente esterno e possiede la straordinaria capacità di adattarsi per proteggerci dalle variazioni di temperatura, umidità, radiazioni solari, abrasione e contatto con sostanze chimiche. Per questo è in grado di modificare la sua struttura, la sua porzione di acqua e di grassi anche in funzione dell’alternanza delle stagioni.
Sono le stagioni di passaggio quelle in cui la pelle è sottoposta a maggiore stress perchè durante le giornate autunnali o primaverili gli sbalzi di temperatura possono essere anche piuttosto repentini. Ma non solo, esiste anche un altro aspetto che contrasta con il nostro benessere: lo stile di vita dell’uomo non è più in sintonia con i ritmi della natura. L’estate, che in natura è la stagione della piena attività, per l’uomo rappresenta spesso il momento del riposo e l’autunno, in cui la natura si prepara all’inverno e quindi entra in una fase di riposo e di abbassamento delle difese, al contrario per noi è il momento della ripresa delle attività.

 

Che cosa accade alla pelle in autunno?

La nostra pelle continua a ricordarci che anche noi siamo natura ed esattamente come il resto della natura, segue l’alternanza delle stagioni.
In autunno si abbassa la temperatura e diminuisce l’esposizione alla luce, quindi diminuisce l’apporto di sangue alle varie zone del corpo con un indebolimento naturale della pelle e dei capelli: il colorito è più spento e la pelle meno idratata.
Gli sbalzi di temperatura possono causare arrossamenti e irritazioni, la scarsa idratazione può generare screpolature nelle zone più esposte.
La cute, ispessita a causa della precedente esposizione al sole, estivo, può far emergere brufoli, macchie e imperfezioni.

 

Come puoi riportare la tua pelle in equilibrio?

Anzi tutto con un sano riposo: come dimostra lo studio pubblicato su “Nature cell biology” esiste un legame diretto tra i ritmi circadiani (tra cui appunto il ritmo veglia-sonno) e la capacità della pelle di sintetizzare il collagene. E’ di notte, infatti, che la pelle si rigenera, si ripara e produce collagene ed elastina.

Di giorno, in questa stagione, è meraviglioso approfittare delle ore di sole per stare all’aria aperta, godersi i colori dell’autunno e lasciare che la luce stimoli la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti! Ma possiamo fare anche un’altra cosa importante: un gesto d’amore per noi stessi e la nostra pelle, una skincare semplice e mirata che faccia risplendere la nostra pelle ad ogni età

1. Il passaggio più importante è la scelta di un detergente delicato, specifico per il proprio tipo di pelle, attivo sulle diverse problematiche cutanee, ma formulato in maniera da non alterare l’equilibrio cutaneo. Si tratta di un passaggio che, se inadeguato, troppo aggressivo o non specifico, può vanificare l’azione di qualunque prodotto applicato successivamente.

2. L’esfoliazione è il trattamento protagonista di questa stagione: favorisce il distacco delle cellule morte, leviga e illumina sia la pelle secca che la pelle mista e acneica. Quando si parla di peeling in genere si pesa subito a qualcosa di aggressivo che provoca rossori e bruciori, un trattamento riservato alle pelli miste o impure. In realtà tutto dipende dal tipo di formulazione: variando infatti il tipo di alfa idrossicaido, la sua concentrazione e il pH, è possibile creare formule anche molto diverse tra loro. Tanto che parlare di “peeling” come se ne esistesse un solo tipo è sostanzialmente sbagliato. Un peeling adeguatamente formulato è un trattamento ottimale anche per la pelle secca e matura: se si sceglie una formulazione bilanciata evitando acidi, ph e concentrazioni troppo aggressive, può essere un trattamento straordinariamente idratante, levigante, illuminante e stimolante la sintesi di nuovo collagene.


Come ogni anno, al rientro dalle vacanze, la tua pelle che in estate sembrava sana e uniforme mostra brufoli e imperfezioni?
E’ del tutto normale: si chiama effetto rebound, il modo in cui la cute risponde naturalmente agli stimoli esterni.

Che cosa accade in estate alla tua pelle?

Il sole, preso in piccole dosi, può inizialmente migliorare l’aspetto delle lesioni superficiali:

  • ha un effetto antinfiammatorio e secca un po’ la pelle;
  • stimola la sintesi di vitamina D che aumenta le difese immunitarie contro l’infiammazione;
  • favorisce l’abbronzatura che camuffa le imperfezioni.

L’esposizione ai raggi UV, però, provoca anche delle reazioni negative da parte della pelle, il famoso effetto rebound:

  • aumenta la produzione di sebo che si accumula sul viso;
  • si ispessisce formando tappi di cheratina che impediscono la fuoriuscita del sebo in eccesso.

E’ la combinazione di questi due fattori che scatena la comparsa di lucidità e imperfezioni talvolta già durante le vacanze e spesso al rientro.

Come fare a riportare la pelle in equilibrio?

1. Il primo passaggio, il più importante, è la detersione: non con un detergente qualunque, ma con un prodotto studiato per favorire una dolce microesfoliazione e la disostruzione dei pori senza seccare e aggredire la pelle. Clari-gel è formulato attraverso un bilanciato equilibrio tra agenti esfolianti, tensioattivi delicati di origine naturale e principi attivi idratanti, lenitivi e surgrassanti. Rimuove eccesso di sebo, impurezze, cellule morte senza aggredire la pelle e senza alterare l’equilibrio cutaneo.  Il nostro nuovo Pad velluto è un accessorio utilissimo da abbinare per effettuare una detersione al contempo accurata e delicata.

2. Un’esfoliazione delicata e progressiva è molto importante in questa stagione per agire sull’ispessimento cutaneo, agevolare il distacco delle cellule morte e del tappo di cheratina che ostruisce i pori e intrappola il sebo in eccesso. Physio-peel, rispetto ai normali peeling chimici, è una formulazione innovativa e bilanciata a base di acido lattico, una sostanza naturalmente prodotto dal nostro corpo, con azione levigante, illuminante e seboequilibrante. Grazie alla modulazione precisa della concentrazione dei principi attivi e del pH, consente di massimizzare il risultato con il miglior comfort cutaneo. Puoi utilizzarlo 1 o 2 mesi 2 o 3 volte alla settimana e riprenderlo poi ogni volta che noti squilibri legati al cambio di stagione, stress o alimentazione sregolata. Al bisogno potrai utilizzarlo anche sul corpo per un fantastico effetto levigante e idratante!

3. Usare un prodotto specifico che sia in grado contemporaneamente di liberare il follicolo pilo sebaceo purificando i pori, di calmare l’irritazione e di affinare la grana della pelle. Blemish-line control serum è studiato per intervenire su ciascuna delle cause che genera la comparsa di imperfezioni cutanee e segni di invecchiamento: con acido salicilico e betaglucano minimizza le eruzioni cutanee, ha effetto lenitivo, disarrossante e illuminante e assicura al contempo il giusto grado di idratazione.

Se ascolti i bisogni della tua pelle, con un’adeguata skincare, semplice e mirata e un po’ di costanza potrai presto riportare alla tua pelle un sano equilibrio!


Prima di iniziare a parlare di doppia detersione è importante comprendere un principio chimico basilare e molto semplice: “il simile scioglie il simile”. Per capirlo facciamo un esempio: ti sarà capitato di dover togliere dei residui di ceretta oppure di sporcarti con il grasso nero dell’auto e avrai notato che usare acqua e sapone non serve a molto, ma se massaggi la zona con un po’ di olio vegetale, i residui di ceretta o di grasso si sciolgono immediatamente e, dopo aver passato della carta assorbente, acqua e sapone riescono ad asportare velocemente ogni residuo! Perchè? Il grasso dell’auto o la ceretta sono sostanze molto “apolari”, cioè ancora meno affini all’acqua di quanto non lo sia un olio vegetale. Per questo il sapone, pur avendo una parte capace di agganciare lo sporco, quando entra a contatto con l’acqua del risciacquo, così poco affine al grasso, riesce difficilmente nell’impresa. L’olio vegetale, invece, è in grado di sciogliere sostanze apolari simili a sé, ma è anche una sostanza un po’ meno estranea all’acqua e quindi capace di essere agevolmente lavata via dal sapone. E’ proprio su questo principio che si basa la doppia detersione, la tecnica di skincare coreana di cui tanto si parla, la detersione in 2 step allo stesso tempo profonda e delicata.

STEP1- Detersione per affinità (“il simile scioglie il simile”): con viso e mani asciutte dosare una piccola quantità di olio detergente e massaggiare su tutto il viso. Perfetto è il nostro Olio-gel detergente che scioglie tutte le impurità di natura grassa per “affinità”: make-up (anche quello waterproof), sebo in eccesso, smog. La sua texture fondente a contatto con il calore delle mani e del viso diventa sempre più morbida, donando una sensazione unica sulla pelle.

STEP2 – Detersione per contrasto: direttamente sullo strato di Olio-gel detergente precedentemente applicato massaggiare un detergente schiumogeno che rimuova ogni residuo della prima fase. In base al tipo di pelle pelle è possibile scegliere per il secondo step:

– PELLE GRASSA/MISTA: Clari-gel

– PELLE NORMALE: Soft-gel

– PELLE SECCA: Acqua micellare

 

La doppia detersione è adatta a tutti i i tipi di pelle?

Si ed ecco perché:

– In caso di pelle grassa è proprio il detergente oleoso a rimuovere meglio il sebo, ma il detergente schiumgeno applicato successivamente garantisce la totale rimozione dei residui oleosi, passaggio indispensabile per una pelle grassa e mista!
– per la pelle secca, sensibile e matura è l’unico modo per realizzare una detersione profonda che non intacchi l’equilibrio lipidico già alterato, perchè il detergente oleoso ripristina i grassi di cui sono carenti questi tipi di pelle e limita l’azione del detergente schiumogeno che su una pelle secca potrebbe causare tensione cutanea.

 

Come bisogna dosare i due detergenti?

Premesso che per tutti i prodotti Cydonia sono sempre sufficienti piccole quantità, esattamente come per tutti i trattamenti Cydonia, ascoltando le esigenze della tua pelle imparerai a modulare le quantità in base alla tua tipologia cutanea, alla stagione, al ciclo ormonale allo stato emotivo e creerai il trattamento su misura per te.

 

Ma questa doppia detersione è proprio obbligatoria? Ogni quanto va fatta?

La doppia detersione non è assolutamente obbligatoria! E’ un trattamento in più che dà la possibilità di effettuare una detersione ancora più profonda e accurata senza aggredire in alcun modo la pelle. Puoi farla 1 volta al giorno la sera oppure 1 volta alla settimana in base alle tue esigenze e al tipo di pelle per amplificare ancora di più l’effetto dei prodotti applicati successivamente e dare al tuo viso una luce ancora più bella. Ma se il rischio è quello di iniziare con la doppia detersione per poi abbandonare completamente per pigrizia, opta per la detersione semplice fatta con costanza!
Liberare il viso dalle impurezze mattina e sera è importantissimo, ma se scegli il detergente Cydonia più adatto a te e lo usi mattina e sera con costanza hai già fatto un ottimo salto di qualità nella tua skincare routine e te ne accorgerai presto guardandoti allo specchio, sempre che non se ne accorga prima qualcun altro e ti dirà : “Wow! Che cosa hai fatto al viso?”


Sicuramente ti sarà capitato di chiederti come mai nel mercato cosmetico si riscontrano differenze di prezzo così marcate tra prodotti della stessa categoria. Cercando informazioni in rete non è semplice farsi un’idea chiara: alcuni articoli mettono in guardia dai prezzi troppo alti, che sarebbero giustificati solo da packaging scintillanti e pubblicità, altri vorrebbero dimostrare come prodotti da pochi euro al supermercato possano vantare un’efficacia da cosmeceutico. Influencer o presunti esperti ogni giorno smascherano o demoliscono cosmetici ritenuti troppo costosi attraverso un semplice procedimento additivo: sommando i costi delle singole materie prime elencate nell’INCI (la lista ingredienti) dimostrerebbero che il prodotto costa decine di volte di più di quello che realmente vale.

Ma da che cosa dipende veramente il prezzo di un cosmetico?

Iniziamo con il chiarire che il costo di un cosmetico non è la somma dei costi degli ingredienti come potresti calcolare per la torta fatta in casa, ma dipende da tantissimi fattori. Ne elenchiamo alcuni:

1) comunicazione, packaging, design, fotografia, pubblicità in tutte le sue forme,

2) ricerca e sviluppo (messa a punto delle formulazioni),

3) test di stabilità, compatibilità con il packaging e valutazione della sicurezza,

4) materie prime,

5) produzione e confezionamento (trasformazione dalle materie prime al prodotto finito),

6) commercializzazione e logistica.

Generalmente, che si tratti di un prodotto di tipo tradizionale, dermatologico o così detto “naturale”, un cosmetico nasce per lo più come operazione di marketing e la voce di costo più alta è, nella maggioranza dei casi, quella che trovi al punto 1). Per questo spesso restano meno risorse da investire in ricerca, sviluppo e selezione di materie prime di alto livello qualitativo e la strategia è quella di affidare sia la produzione che la formulazione a laboratori conto terzi che possono proporre gli stessi prodotti a più clienti utilizzando formulazioni economiche a basso contenuto di principi attivi (gli ingredienti più costosi). Si evince che, al netto delle economie di scala (più pezzi vendi e più è basso il costo di ogni pezzo), è abbastanza improbabile, se non impossibile, che un prodotto molto economico riesca a mantenere un alto livello qualitativo. Al contrario, però, un prezzo più alto potrebbe derivare da molteplici fattori: ingenti investimenti sul marketing e sulla qualità percepita a discapito della qualità reale oppure semplicemente l’impostazione di una marginalità molto alta; ma esistono anche dei casi in cui il costo maggiore è legato ad investimenti importanti in ricerca e sviluppo e studio delle materie prime, dei principi attivi e delle formulazioni.

Come orientarsi quindi nella scelta?

Se sei alla ricerca di un prodotto che possa davvero migliorare lo stato di salute della tua pelle, cerca marchi che investono, più che sull’immagine e la pubblicità, nella scelta delle materie prime e nella ricerca di formulazioni efficaci e dermocompatibili.

Ecco quindi 8 consigli utili per orientarti :

1- scegli cosmetici che associano materie prime di nuova generazione a quelle di efficacia consolidata;

2- controlla la provenienza, l’etichetta, l’INCI;

3- diffida da prodotti troppo economici, da quelli che puntano tutto sul profumo, sulla texture o su sostanze prestigiose come oro, diamanti o caviale la cui azione non sia supportata da studi di efficacia in vivo;

4- diffida anche dai brand che si accontentano di essere “naturali” senza investire sulla dermcompatibilità, l’innovazione e le formulazioni;

5- diffida dal così detto “greenwashing”: la strategia di comunicazione finalizzata a costruire un’immagine green per distogliere l’attenzione da comportamenti meno coerenti dal punto di vista ambientale;

6- cerca di capire se l’azienda ha un’attività di ricerca e sviluppo interna e se ha formule originali;

7- valuta la trasparenza della comunicazione e rivolgiti direttamente all’azienda per chiedere informazioni.

8- Ricorda che i processi ricerca, sviluppo e di messa a punto di formulazioni innovative e performanti sono lunghi e costosi e devono necessariamente essere tenuti in considerazione nel costo finale del prodotto.

Nella giungla del mercato cosmetico Cydonia® è la tranquillità di un gesto quotidiano che rispetta l’ecosistema cutaneo e ambientale: ripartendo dai reali bisogni della pelle abbiamo capovolto il classico percorso con cui viene creato il prodotto, escludendo strategie di marketing fatte a priori e puntando tutto sulla ricerca. Con rigore scientifico abbiamo studiato formulazioni innovative, capaci di veicolare i principi attivi più performanti per mimare quel perfetto processo fisiologico con cui una cute sana e giovane mantiene bellezza ed equilibrio. Così abbiamo creato la routine Cydonia®: mirata, efficace ed essenziale, senza prodotti superflui e ingredienti inutili o dannosi per la pelle ed il Pianeta. 


Peeling: che cos’è?

Molto spesso il peeling viene erroneamente confuso con lo scrub. È quindi importante anzi tutto capire la differenza tra i due trattamenti: mentre lo scrub svolge un’azione meccanica che consiste nell’abrasione dello strato superficiale della cute per promuovere il distacco di cellule morte, il peeling è un trattamento che avviene attraverso l’applicazione di sostanze acide che rimuovono più in profondità le cellule cutanee devitalizzate e altre impurezze e stimolano il ricambio cellulare.


A cosa serve?

Il peeling è potenzialmente un trattamento molto efficace in grado di far fronte a molteplici problematiche cutanee come invecchiamento, macchie, acne, disidratazione ed è un ottimo trattamento preparatorio perché facilita la penetrazione degli attivi applicati successivamente.

Come fa ad agire contemporaneamente su tutte queste problematiche cutanee?
I peeling agiscono, abbassando il pH, mediante un processo cheratolitico che rompe i legami tra i corneociti (cellule dell’epidermide) e quindi favorisce il distacco e l’allontanamento delle cellule morte; allo stesso tempo vengono stimolati i meccanismi di rinnovamento dello strato corneo.

  • Azione anti-age: il peeling uniforma la superficie cutanea con un effetto levigante e illuminante e stimola al sintesi di collagene attenuando gli inestetismi legati all’invecchiamento cutaneo come le piccole rughe.
  • Azione sulle macchie cutanee: il peeling favorisce il ricambio cellulare e la sostituzione progressiva delle cellule iperpigmentate con cellule nuove.
  • Azione anti-acne: il peeling favorisce il distacco delle cellule morte e quindi aiuta la disostruzione dei pori, inoltre il suo effetto esfoliante migliora l’aspetto delle cicatrici post-acne.
  • Azione preparatoria: grazie alla sua azione esfoliante facilita la penetrazione degli attivi applicati successivamente.

 

Da che cosa dipende la capacità esfoliante?

Talvolta viene dichiarata in etichetta la concentrazione dell’acido, ma questo parametro di per sé non è un’informazione sufficiente a determinare la capacità esfoliante, perché questa dipende da 3 fattori da considerare insieme:
– la forza dell’acido
– la concentrazione dell’acido
– il pH

Il ph fisilogico della nostra pelle è mediamente 5.5, ma può variare in funzione dell’età e del sesso e nelle diverse zone del corpo.
Variando i 3 parametri sopra elencati si possono ottenere peeling da molto superficiali e superficiali a medi e profondi.


Esistono delle controindicazioni?

Parlare di controindicazioni per i peeling in generale non ha molto senso perché, come abbiamo detto, esistono davvero molti tipi diversi di peeling a seconda del tipo di acido, della sua concentrazione e del suo pH. In generale i peeling medi e profondi vengono effettuati solo da professionisti e medici specializzati in medicina estetica o dermatologia che valuteranno caso per caso il percorso e il trattamento più idoneo per ogni paziente, adotteranno le misure appropriate in caso di reazioni avverse e soprattutto daranno tutte le indicazioni al paziente per ripristinare rapidamente la funzione barriera della pelle e lenire l’infiammazione indotta.
I peeling domiciliari, invece, sono più superficiali: quelli classici a base di AHA (alfa idrossiacidi, glicolico, citrico, mandelico, malico) possono comunque provocare bruciore, rossore e sensazione di calore, in particolare l’acido glicolico è una molecola piccola che tende a penetrare rapidamente.
In generale è sempre un trattamento controindicato in caso di cute molto sensibile, irritata, affetta da dermatiti o con couperose. Un peeling troppo rapido e aggressivo, praticato frequentemente, senza rispettare rigorosamente i tempi di posa e le indicazioni riportate in etichetta, può causare sensibilizzazione cutanea, eritema, assottigliamento eccessivo dello strato corneo con esposizione eccessiva ai danni del sole e quindi uno stato infiammatorio che alla lunga può causare, paradossalmente, un peggioramento dello stato di salute ed un invecchiamento precoce.
Il peeling quindi, specialmente se non effettuato sotto controllo di uno specialista (medico o estetista) è un trattamento che va scelto ed effettuato con grande attenzione.

Physio-peel, il nuovo peeling progressivo e fisiologico di Cydonia, nel pieno rispetto della filosofia formulativa che da sempre ci caratterizza, è formulato con principi attivi dermosimili modulandone la concentrazione e il pH fino ad ottenere il massimo risultato con il miglior comfort cutaneo. Tra tutti gli alfa idrossiacidi abbiamo scelto l’unico naturalmente prodotto dal nostro organismo: l’acido lattico, che fa parte del nostro fattore naturale di idratazione (NMF) e ha per questo dimostrando la migliore tollerabilità cutanea a fronte della sua capacità esfoliante ed efficacia nello stimolare la produzione di collagene e l’idratazione profonda. Lo abbiamo abbinato all’acido fitico, un potente antiossidante presente in natura in molti semi e cereali, con azione dimostrata nel ridurre l’iperpigmentazione e nel riequilibrare la produzione sebacea.
La sua azione è quindi al contempo gentile ed efficace per donare da subito una pelle morbida, luminosa e levigata e nel tempo un miglioramento del tono cutaneo, delle macchie e delle problematiche legate ad un’acne lieve o moderata. E’ inoltre ideale come trattamento preparatore in caso di trattamenti di medicina estetica e per molti trattamenti skincare viso e corpo perché ne agevola la penetrazione dei principi attivi.


La maggior parte delle aziende cosmetiche investe gran parte delle proprie risorse per massimizzare la qualità percepita dei loro prodotti, cioè l’impatto che i prodotti hanno sui nostri sensi: la vista di un packaging che ci colpisce per la sua bellezza, eleganza o particolarità, l’olfatto che viene catturato da un profumo avvolgente che ci ricorda immediatamente momenti sereni e rilassanti, il tatto che viene appagato da una texture setosa ed evanescente. Si lavora molto anche sull’efficacia percepita, che dipende dalla presenza nelle formulazioni di sostanze in grado di simulare effetti immediati. Si tratta ad esempio di materie prime prese in prestito dal mondo del makeup, come le cosiddette “particelle soft focus” che riflettono e diffondono la luce in maniera tale da rendere rughe e difetti meno evidenti, oppure di pigmenti come quelli verdi che neutralizzano i rossori sul viso. Si tratta però di effetti puramente ottici: dopo la detersione il nostro viso tornerà esattamente come prima, proprio come avviene con il makeup.

 

Tu cosa cerchi quando scegli un prodotto cosmetico? Qualcosa che sia capace di appagare i tuoi sensi, ma che è poco più che makeup, oppure qualcosa che sia davvero in grado di migliorare lo stato di salute della tua pelle e il suo aspetto? Come puoi riconoscere un cosmetico che abbia una qualità oggettiva e reale in grado di produrre benefici strutturali e duraturi sulla tua pelle?

  1. Le materie prime devono essere scelte scrupolosamente sulla base del loro profilo tossicologico e della dermocompatibilità.
  2. I principi attivi devono essere corredati da prove di efficacia in vivo (su volontari) e utilizzati alla percentuale di massima efficacia.
  3. I principi attivi devono essere inseriti in un’architettura formulativa che li veicoli per ottenere la massima biodisponibilità (la presenza di alte concentrazioni di principi attivi efficaci da sola non basta).

Tuttavia il cosmetico non è un farmaco e non può essere una “punizione”: deve essere piacevole! Anche la gradevolezza e l’attenzione ai particolari concorrono ad un alto livello di qualità reale, ma solo quando non sono fine a se stessi. Una sensorialità gradevole è importante perché aumenta la disponibilità dell’utilizzatore a proseguire il trattamento per un tempo sufficiente  ad ottenere dei risultati, cioè almeno 1 ciclo cellulare (circa 28 giorni). Inoltre la serietà di un’azienda cosmetica si nota anche dall’attenzione ad alcuni particolari:

  • un packaging che sia funzionale all’utilizzo, che garantisca una buona erogazione, la massima igiene e la massima compatibilità chimica con il contenuto;
  • la presenza di spiegazioni trasparenti e approfondite sulla composizione del prodotto, il suo meccanismo d’azione, come si utilizza e a chi è destinato;
  • la disponibilità di campioni gratuiti che consentano di testare la tollerabilità cutanea e la gradevolezza prima di effettuare l’acquisto.

 

Se sei alla ricerca di un prodotto realmente efficace prova i dermocosmetici Cydonia e fai un test: dopo il primo mese di utilizzo prova a trascorrere una intera giornata senza applicare alcun prodotto e senti com’è la tua pelle: continuerai a sentirla morbida, elastica e luminosa, segno che i prodotti Cydonia hanno davvero migliorato la salute della tua pelle dall’interno.


Perché in inverno soffriamo maggiormente di prurito cutaneo?
Con l’arrivo del freddo invernale gli effetti positivi del sole, tra cui la sintesi di vitamina D, vengono a mancare, i vasi sanguigni tendono a contrarsi per risparmiare il calore e la pelle diminuisce drasticamente la produzione di lipidi cutanei. Il risultato è una cute meno nutrita e più vulnerabile nei confronti degli agenti esterni come freddo, vento e aria secca che tendono a far disidratare ulteriormente la pelle. Tale situazione può essere ancora più evidente nei bambini la cui barriera cutanea è ancora immatura fino ai 2 anni circa e resta comunque più delicata durante tutta l’infanzia.

Per questi motivi in inverno possono manifestarsi le così dette dermatiti da freddo, mentre peggiorano notevolmente le patologie dermatologiche già in atto, come la dermatite atopica e la psoriasi, già caratterizzate da un difetto della funzione barriera.

La cute secca che inizia a desquamare è proprio la causa del così detto prurito invernale, spesso molto fastidioso e in genere più accentuato la sera quando ci spogliamo.


Come prevenire e curare?

La secchezza cutanea invernale, il prurito e le dermatiti collegate con la stagione fredda possono essere trattate con alcune particolari attenzioni:

1) Optare per lavaggi veloci, meno frequenti con oli detergenti sebosimili (non utilizzare detergenti schiumogeni!). Oliogel detergente Baby Cydonia è il prodotto da scegliere: costituito esclusivamente da oli di origine vegetale è un innovativo olio in gel che deterge delicatamente per affinità senza asportare il film idrolipidico cutaneo.

2) Asciugare meticolosamente la cute dopo il lavaggio

3) applicare una crema specifica dermoaffine che sia in grado di favorire il ripristino della naturale barriera idro-lipidica cutanea e calmare al contempo bruciore, prurito e arrossamento. Lenitopic crema Cydonia è un’emulsione eurdermica contenente un pool di attivi calmanti e lenitivi sul prurito alla massima concentrazione efficace, veicolati in una formulazione attiva nel ripristinare la barriera cutanea.